La Vera Anima di Rimini è nel suo Piatto
“Sai qual è l’errore più comune dei turisti a Rimini?
Pensare che la nostra cucina si fermi alla piadina.
Non fraintendermi. La piadina è il nostro orgoglio.
Non per niente ha conquistato quel prestigioso marchio IGP.
Ma fermati un attimo. C’è molto di più.
La vera cucina riminese è un tesoro nascosto.
È quella che scopri nelle piccole trattorie dell’entroterra.
È il profumo del brodo che bolle nelle cucine delle nonne la domenica mattina.
Forbes non si è sbagliata quando ha incoronato l’Emilia Romagna come la regione dove si mangia meglio al mondo.
E Rimini ne è una prova vivente.
Lascia che ti guidi in questo viaggio tra sapori autentici.
I Primi Piatti di Rimini: Un Viaggio nel Cuore della Tradizione
Quando pensi alla pasta fatta in casa, dimentica tutto quello che sai.
A Rimini, la pasta fresca è una questione seria.
Qui, il mattarello non è un semplice utensile da cucina – è uno scettro che trasforma farina e uova in piccoli miracoli gastronomici.
- I Passatelli: La Corona della Cucina Romagnola

Pangrattato, uova, formaggio, un tocco di scorza di limone e noce moscata.
Sembrano ingredienti semplici, vero?
Ma quando si uniscono, creano qualcosa di magico.
In brodo sono la tradizione pura, ma provati anche “asciutti” con vongole e pomodorini o con guanciale e Formaggio di Fossa.
- Cappelletti: Non Chiamateli Tortellini!
Attenzione: qui siamo a Rimini, non a Bologna.
I nostri cappelletti sono un’altra storia.
Due versioni regali: con ripieno di carne e formaggio o solo formaggio.
Il brodo di cappone è il loro trono naturale, e non c’è festa che si rispetti senza di loro.
- Tagliatelle: Le Regine della Pasta “
Fettuccine? No, grazie.”
Qui sono tagliatelle, e basta.
Il ragù di carne battuto al coltello è il loro compagno ideale.
Per i più curiosi, il “paglia e fieno” – tagliatelle gialle e verdi insieme – è un’esperienza da non perdere.
- Gli Strozzapreti e i Loro Fratelli
Strozzapreti: Arrotolati a mano, perfetti con ragù, funghi o pesce
Tagliolini: Sottili ma porosi, eccezionali con frutti di mare o funghi di stagione
Ravioli: Quadrotti ripieni di ricotta e spinaci
Lasagne verdi: Un “abbraccio” di pasta gialla e verde con besciamella e ragù
Cannelloni: Rotoli golosi ripieni di formaggio o ricotta e spinaci
Quadrettini: Mini quadrati per zuppe confortevoli
Garganelli: I “maccheroni eleganti” di Caterina Sforza
Tra Terra e Mare: Una Storia d’Amore Romagnola
“La cucina è come l’amore”, mi diceva sempre mia mamma Luisa, “deve avere due anime per essere perfetta”.
E aveva ragione.
Qui in Romagna, la nostra cucina è un matrimonio felice tra terra e mare, dove ogni piatto racconta una storia d’amore lunga secoli.
L’Anima della Terra

Ricordo ancora le domeniche mattina a casa mia.
Il profumo del suo pollo in tegame era come una sveglia naturale per tutto il quartiere.
“Il segreto?”, sussurrava mentre girava lentamente la carne, “è l’amore… e un pizzico di pazienza”.
La cottura lenta, quasi ipnotica, trasformava un semplice pollo in qualcosa di magico.
E poi c’era il coniglio in porchetta, il piatto delle occasioni speciali.
“Quando lo prepari”, diceva sempre, “devi pensare a tutti quelli che lo mangeranno. È così che diventa speciale”.
In altri tempi, a gennaio, il rito si faceva sacro con la “smettitura del baghino”.
Non era solo la macellazione del maiale – era una festa di comunità.
Le famiglie si riunivano, gli anziani tramandavano i segreti ai giovani, e lo strutto veniva gelosamente conservato per fare la piadina più buona dell’anno.
L’Anima del Mare

Ma la storia non finisce qui.
Quando il sole tramonta sul porto di Rimini, inizia la magia della “rustìda”.
La saraghina, umile regina del nostro mare, si trasforma sulla griglia.
“Non serve molto”, dicono i pescatori, “radicchio, cipolla, un filo d’olio… e naturalmente, la piadina.
E poi, immancabile come una benedizione, il Sangiovese che scorre a fiumi.
Il brodetto è invece la nostra epopea marinara, dove ogni pesce racconta la sua storia.
È il piatto che unisce, che parla di fatica e di mare, di reti tirate all’alba e di saggezza antica.
“Ogni famiglia ha la sua ricetta”, mi spiegava il vecchio Pietro del porto, “ma il segreto è sempre lo stesso: rispettare il mare e i suoi doni”.
E le canocchie?
Lessate, con il nostro olio delle colline e un tocco di prezzemolo, sono la poesia più semplice del mare.
Un Ponte tra Due Mondi
Ma sai qual è il vero miracolo?
È quando queste due anime si incontrano sulla stessa tavola.
Quando il profumo del mare si mescola ai sapori della terra, quando la tradizione contadina stringe la mano a quella marinara.
I Contorni della Tradizione: Quando il Semplice Diventa Straordinario

In Romagna, quello che molti considerano un “accompagnamento” è spesso il vero protagonista della tavola.
Prendiamo le rosole.
Non fare quella faccia sorpresa – sì, parlo proprio della pianta del papavero!
In passato in primavera, vedevi una scena di questo tipo: uomini e donne nei campi, con buste giganti e coltello alla mano, alla ricerca di queste erbe preziose.
Le rosole tritate finemente e saltate in padella con olio e aglio sono una vera delizia, molto più saporite dei classici spinaci.
È uno di quei sapori che raccontano l’anima vera della nostra terra.
Ma il vero capolavoro sono le verdure al gratin (o come diciamo noi in dialetto, “al grattè”).
Immagina pomodori, zucchine, peperoni e cipolle farciti con un mix profumato di pangrattato, aglio e prezzemolo, il tutto bagnato con il nostro olio extravergine delle colline.
Poi lasci che il forno (o la padella, per i più pazienti) faccia la sua magia.
Ti sfido a resistere!
E che dire della cipolla alla piastra?
È il profumo delle nostre sagre, il compagno perfetto della piadina e della salsiccia.
Semplice, rustica, genuina – proprio come noi romagnoli.
Ma sai qual è il bello di tutti questi contorni?
Sono perfetti per accompagnare il vero simbolo della nostra cucina.
La Piadina: Il Cuore Battente della Romagna

Ora arriviamo al simbolo della nostra terra, quella che tutti conoscono ma pochi sanno davvero apprezzare: la piadina.
La tradizione vuole che sia cotta sulle teglie di Montetiffi, un piccolo borgo vicino a Cesena.
Un tempo, lo strutto era l’ingrediente principe della ricetta.
Oggi molte azdore (le nostre regine della cucina) preferiscono l’olio – una piccola rivoluzione per alleggerire un piatto che, ammettiamolo, ci accompagna quasi ogni sera!
E quali sono i capolavori da non perdere?
I Classici Intramontabili:
- Squacquerone, prosciutto crudo e rucola (la “Santissima Trinità” romagnola)
- Saraghina con radicchio e cipolla (il mare incontra la terra)
- Salsiccia e cipolla (per chi non ha paura di osare)
Ma c’è di più.
Lascia che ti presenti il fratello segreto della piadina: il cassone.
A seconda di dove ti trovi in Romagna, lo sentirai chiamare crescione o cascione.
È come una piadina che ha deciso di abbracciare il suo ripieno, chiudendosi su se stessa prima della cottura.
E se vuoi provare il cassone più autentico, quello che ti fa dire “Adesso sì che sono in Romagna!”, devi assolutamente assaggiare quello alle rosole.
È la prova vivente che anche le erbe spontanee possono trasformarsi in poesia gastronomica.
Ma sai qual è la cosa più bella?
Dopo tanta bontà salata, la Romagna sa come coccolarti anche con i dolci. E non parlo solo della classica ciambella…
Dolci Tentazioni: I Sapori Dolci della Memoria

Sai qual è il momento più bello di un pranzo in Romagna?
Quando la nonna si alza dal tavolo dicendo
“Aspettate, c’è ancora il dolce!”
È in quel momento che la magia della nostra tradizione dolciaria prende vita.
La ciambella romagnola è la regina indiscussa delle nostre colazioni e merende.
Non aspettarti la solita ciambella al cioccolato – la nostra è più simile a un biscotto, profumata d’anice e perfetta da inzuppare nel latte o in un bel bicchiere di vino (possibilmente Albana Dolce).
Durante la Pasqua, la pagnotta pasquale fa il suo ingresso trionfale sulle nostre tavole.
È un pane dolce ricco e profumato che racconta storie di famiglie riunite e tradizioni antiche.
Il bustrengo è un dolce tradizionale che racconta le radici della nostra terra: un prodotto compatto, umido e molto gustoso che viene dalla Valle del Savio.
È uno di quei dolci che, come tanti altri della nostra tradizione, rappresenta l’ingegno e la creatività della cucina romagnola.
Ma sai cosa rende davvero speciali questi dolci?
Non è solo la ricetta – è il modo in cui vengono condivisi.
Perché qui in Romagna, il cibo non è mai solo nutrimento: è un modo di stare insieme, di raccontare storie, di mantenere vive le tradizioni.
E questo ci porta alla fine del nostro viaggio culinario, ma aspetta… c’è ancora qualcosa che devi sapere sulla vera essenza della cucina riminese…
Un Invito al Gusto: La Vera Rimini è nel Piatto
Ecco, ora lo sai: Rimini non è solo mare, non è solo divertimento, e certamente non è solo piadina.
È un territorio che racconta la sua storia attraverso i sapori, dove ogni piatto è un capitolo di un racconto millenario che continua a vivere nelle nostre cucine.
Dai passatelli che nuotano orgogliosi nel brodo, al brodetto che profuma di mare e tradizione, dalla semplicità raffinata delle rosole alla golosità dei nostri dolci: ogni boccone è un pezzo di Romagna che ti porti nel cuore.
Per vivere davvero Rimini, devi assaggiarla.
Ti invito a fare come i riminesi: prendi il tempo per sederti a tavola, lascia che il profumo della pasta fatta in casa ti avvolga, ascolta le storie che ogni piatto racconta.
Perché qui, il cibo non è solo nutrimento – è cultura, è tradizione, è il modo in cui diciamo “benvenuto nella nostra famiglia”.
E se vuoi vivere quest’esperienza autentica della cucina riminese…
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